COLLISIONI FESTIVAL 2016
PROGETTO VINO (PARTE 1)
PIEMONTE – CUNEO – BAROLO

PIEMONTE  (CUNEO, BAROLO)
COLLISIONI FESTIVAL 2016, PROGETTO VINO (PARTE 1)

Creato da un gruppo di giornalisti e scrittori nel 2009, Collisioni “il Festival della musica e della letteratura in collina” è giunto quest’anno all’ottava edizione, registrando più di 100 000 presenze durante le 5 giornate di concerti nelle piazze di Barolo.

COLLISIONI FESTIVAL 2016

Il Progetto vino di Collisioni Festival é stato creato nel 2009 con lo scopo di unire la musica, la letteratura ed il vino, simbolo della zona di Piemonte dove si svolge il festival. Condotto fin dall’inizio da Ian D’Agata, Direttore Scientifico di Vinitaly e Wine Creativ Director di Collisioni, riesce con le sue attività a centrare l’obiettivo principale di tutte le aziende produttrici di vino di qualità, di presentare atraverso i seminari i propri vini davanti al mondo reale legato al vino, ad una platea internazionale di esperti di vino quali giornalisti, sommelier internazionali, importatori, buyer, i nuovi comunicatori del vino, proprietari di alcune enoteche e ristoranti storici collocati in tutte le parti del mondo, partendo dall’Italia e dalla Francia, passando per i paesi europei, per arrivare ai mercati emergenti come la Cina, la Russia, il Giappone, i Paesi Scandinavi…

COLLISIONI FESTIVAL 2016

Durante i 7 giorni di degustazioni sono state presentate molte aziende produttrici di vino di qualità, in forma individuale o in gruppi di aziende, seminari divisi per vitigni, per regione, per tipologia di vino, per consorzi di tutela del marchio ed in questo contesto sono state aperte più di 1 000 etichette diverse di vini del panorama nazionale italiano.

image

Per quanto riguarda il programma del Progetto vino, cerchiamo di guardare un po’ più da vicino alcuni dei circa 50 seminari e delle almeno 20 visite nelle cantine piemontesi durante i giorni di permanenza a Barolo:

VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESSI E DI MATELICA

Negli ultimi anni la regione Marche è cresciuta molto a livello vinicolo in quanto è cresciuta la qualità dei vini in generale, in tutte le singole zone di produzione marchigiane. La superficie vitata si aggira intorno ai 24 000 ettari ed è composta da un 60% di uve bianche (la maggior parte il Verdicchio) e del 40% di uve rosse (Montepulciano e Sangiovese). Ad oggi, la Regione Marche vanta: 5 Docg, 15 Doc ed 1 Igt.
Oltre al Verdicchio dei Castelli di Jesi, già affermato anche a livello internazionale da molti anni, si è ben radicato anche il Verdicchio di Matelica seguito dal Rosso Conero, la Vernaccia di Serrapetrona, il Rosso Piceno Superiore, l’Offida e stanno crescendo le produzioni ottenute dalle uve autoctone, dai vitigni recuperati come la Ribona, il Maceratino…

Collisioni 2016

Durante il seminario del Progetto vino di Collisioni sono state presentate dai produttori e degustate ben 32 etichette diverse di Verdicchio tra le quali 26 di Verdicchio dei Castelli di Jesi e 6 di Verdicchio di Matellica, tra le tipologie Doc, Docg, Superiore e Riserva, facendo emergere l’alta qualità generale di tutti i vini degustati.

CONSORZIO DI FRANCIACORTA

Franciacorta è diventata ormai il simbolo italiano delle bollicine di qualità prodotte con il Metodo Classico e raggiunge in generale un livello qualitativo altissimo tanto che anche per i semplici consumatori comprare una bottiglia di Franciacorta di qualsiasi marchio significa avere la certezza di fare “bella figura”, come succede sempre con lo Champagne scegliendo una qualsiasi delle loro etichette. Infatti, il Franciacorta non deve assolutamente inseguire lo Champagne perché non si potrà mai paragonare, per il territorio, per il clima ed il suolo, ma deve cercare di ripetere il modello commerciale e di marketing dello Champagne creandosi, come sta già facendo, una sua identità territoriale italiana, una sua collocazione nel mondo delle bollicine.

image

Nell’ambito del Progetto vino di Collisioni 2016, si è svolto il seminario sul Consorzio di Franciacorta con la partecipazione del nuovo Presidente Vittorio Moretti, proprietario delle aziende Bellavista e Contadi Castaldi.

image

La Docg Franciacorta ricade tra Brescia ed il lago d’Iseo, in alcuni comuni nella provincia di Brescia, della Regione Lombardia e ha una superficie vitata di poco più di 2000 mq. Per l’imisione in commercio deve avere almeno 18 mesi di rifermentazione in bottiglia sui lieviti ed almeno 25 mesi dalla vendemmia. La base ampelografico deve essere composta dalle uve di Chardonnay e/o Pinot nero e possono inoltre concorrere, fino ad un massimo del 50% le uve del vitigno Pinot bianco. Il Satèn, il Pas Dosè ed il Rosè sono tre tre categorie distinte, la prima per l’eleganza essendo prodotta solo con uve Chardonnay, la seconda per non avere lo zucchero aggiunto con il liqueur d’expedition quindi per avere un gusto naturalmente secco, la terza rappresenta la qualità delle bollicine in tutto il mondo, data dalla ricchezza del Pinot Nero, il vitigno più nobile tra i vitigni.
Sono state presentate e degustate durante il seminario ben 19 etichette delle quali 5 Satèn, 8 Pas Dosè e 6 Rosé, rappresentando in questo modo uno spaccato della produzione Franciacorta Docg.

Collisioni Festival, Barolo 13/19 luglio 2016