Depositare e abbandonare i piatti sporchi in lavastoviglie a lungo può condurre a seri pericoli in casa: ecco perché è un’abitudine sbagliatissima.
Nel corso della giornata gli impegni si susseguono e si uniscono ai compiti da svolgere anche in ambito domestico. Quando il tempo scarseggia e la stanchezza a fine giornata si fa sentire, può sembrare molto difficile gestire la casa.

In questo senso un grande aiuto proviene dagli elettrodomestici, che contribuiscono a ridurre notevolmente la fatica. Caso emblematico è quello della lavastoviglie, sempre più adottata da chi preferisce risparmiare il faticoso e noioso lavoro del lavaggio dei piatti. Un alleato irrinunciabile per molti, che tuttavia spesso non viene utilizzato nel modo corretto. Con l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi di energia elettrica, è sempre bene evitare di far partire il ciclo della lavastoviglie quando non è completamente carica.
L’avvio viene rimandato dunque in alcuni casi di molte ore, come accade durante la notte. Eppure questa tendenza a procrastinare può avere effetti molto dannosi sull’apparecchio stesso. In più, anche la salute potrebbe risentirne, considerando che i piatti sporchi sono accompagnati da residui organici, che possono condurre a serie problematiche. Lavarli prima di metterli in lavastoviglie non è l’opzione ideale, poiché ciò interferirebbe con il corretto funzionamento del lavaggio. É importante però, conoscere tutti i rischi a cui si va incontro.
Quanto tempo lasciare i piatti in lavastoviglie e quali pericoli si corrono
Dopo un pranzo veloce o una cena è comune abbandonare posate, padelle e piatti in lavastoviglie, rimandando poi il lavaggio. É imprescindibile tuttavia, valutare il tempo massimo di ore durante le quali resteranno nell’elettrodomestico. L’ideale sarebbe tra le 4 e le 6 ore, lasciando lo sportello chiuso.

Assolutamente da evitare invece, tempi più lunghi che vanno dalle 10 alle 12 ore. I motivi sono molti e dovrebbero invitare a prestare più attenzione. Uno dei più tecnici è che i residui di cibo tendono ad incrostarsi. Ciò significherà una maggiore fatica nel lavarli, dunque un maggiore consumo di energia.
Gli avanzi alimentari inoltre, una volta staccati dalle stoviglie, finiscono nelle tubature, che rischiano di intasarsi e ridurre l’efficienza dell’apparecchio. Nei casi peggiori, si va incontro a veri e propri guasti. Un aspetto ancor più importante e quello relativo a salute e pulizia.
L’ambiente umido e non arieggiato all’interno della lavastoviglie, si trasforma nell’habitat ideale per lo sviluppo di muffe e batteri. Qualche ora è sufficiente per il proliferare di pericolosi germi, che potrebbero intaccare i piatti anche una volta lavati ed entrare dunque a contatto con chi li utilizza. Molto sgradito può essere inoltre, l’arrivo degli insetti. Dagli scarafaggi alle mosche, dalle formiche ai moscerini, sono tanti gli esemplari ad essere attirati dalla presenza di cibo e che possono poi riprodursi molto rapidamente.
Infine, non è da trascurare il cattivo odore. La decomposizione dei residui alimentari può produrre un odore sgradevole che impregnerà non soltanto la lavastoviglie, ma anche l’ambiente circostante.