Preoccupazione per la produzione di olio in Sicilia, non ne avremo più?

La situazione in Sicilia, almeno per quanto riguarda la produzione di olio d’oliva, rischia di diventare preoccupante. Cosa sta accadendo?

Vogliamo dunque analizzare un mercato che rischia di entrare in crisi per diversi motivi con dati allarmanti.

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Grande preoccupazione per l’olio in Sicilia (ZoomCucina.it)

La siccità sta colpendo la Sicilia ormai da diversi mesi, una situazione che rischia di incrinare il futuro di diverse aziende. Molti siciliani, come racconta IconaClima.it, si sono affidati ad autocisterne private per l’acqua anche se si sono trovati a dover affrontare dei prezzi esorbitanti e impossibili da accettare, magari in grado di farle anche traballare economicamente.

L’olio inizia a non soddisfare più la domanda delle aziende e rischia di far volgere l’attenzione da qualche altra parte. Si parla di un calo della produzione di circa il 50-60% rispetto l’anno precedente quando già si era entrati in una crisi difficile da accettare.

Le ondate di calore di questa estate hanno di fatto reso la situazione inaccettabile e difficile da gestire, con purtroppo l’amarezza del fallimento per tante aziende. Diventa dunque importante prendere in considerazione diversi aspetti per riuscire a fare un bel balzo in avanti sotto diversi punti di vista.

Crisi della produzione dell’olio in Sicilia

Come detto si parla di una crisi di produzione d’olio in Sicilia, un grave danno per l’economia italiana visto che è l’azienda che da sempre si è contraddistinta per la produzione del condimento più utilizzato nella nostra dieta mediterranea.

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Crisi produzione olio (ZoomCucina.it)

La provincia che sta più soffrendo questo problema è Catania dove addirittura si parla di un calo della produzione dell’olio dell’80%. La Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia Orientale specifica come gli olivi stanno mostrando un pericoloso e rischioso essiccamento delle chiome per la mancanza di umidità oltre che di pioggia.

La situazione è grave e si porta a disperdere fino al 50% delle riserve idriche creando preoccupazione. Le elevatissime temperature hanno portato a una maturazione precoce dei frutti fino a essiccarli tanto da renderli inutilizzabili e dunque da buttare. Si tratta di un peccato, uno spreco oltre che un problema.

Si sta lavorando alacremente per cercare di trovare un equilibrio e cancellare da vicino quelle che sono le emergenze cercando di tornare indietro agli scorsi anni con la produzione. Si spera ovviamente che l’arrivo della brutta stagione possa restituire temporali in grado di favorire anche la produzione degli ulivi. Aspettiamo e avremo delle risposte in merito.

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